Gli screening sono esami condotti a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare una malattia o i suoi precursori (quelle anomalie da cui la malattia si sviluppa) prima che si manifesti con sintomi.
In particolare gli screening oncologici servono a individuare precocemente i tumori o i loro precursori, quando non hanno ancora dato segno di sé.
Mentre la prevenzione primaria cerca di evitare l’insorgenza del cancro, per esempio attraverso interventi sugli stili di vita o sull’ambiente, gli screening rientrano nella cosiddetta prevenzione secondaria, che mira a individuare la malattia quando è più facilmente curabile.
Nello stadio iniziale, infatti, il cancro è normalmente circoscritto a una ristretta area dell’organismo e, il più delle volte, non dà sintomi.
In questa fase il tumore può essere affrontato con maggiore efficacia e minori effetti collaterali con trattamenti chirurgici o farmacologici e maggiori sono le probabilità di cura.
I programmi di diagnosi precoce rivolti alla popolazione italiana
I programmi di screening sono esami condotti su una fascia della popolazione allo scopo di individuare una malattia o i suoi precursori, prima che sintomi o disturbi facciano sospettare la sua presenza .
Non per tutti i tumori, a oggi, sono disponibili esami di screening.
Un esame utile per accertare la presenza della malattia in presenza di un sintomo, infatti, non sempre è valido come strumento di un programma di screening, ovvero per individuare, tra le tante persone che non hanno disturbi, le poche che richiedono ulteriori accertamenti. Occorre soppesare, in ogni caso, i benefici attesi con i costi e gli effetti collaterali.
La guida agli screening si pone l’obiettivo di fare chiarezza su questo importante strumento contro il cancro.